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lunedì 22 novembre 2010

Biologico? Naturale? Sì! ma...

Ho scoperto, purtroppo da poco, il blog di Dario Bressanini, Scienza in cucina.
Ottimi articoli con un eccezionale mix ed equilibrio tra informazione sul perché e come certe trasformazioni avvengono in cucina e il puro piacere di degustare ottime ricette.
Con una prosa sciolta e leggibilissima Dario Bressanini sfata anche molti miti che imperversano impuni tra i non addetti ai lavori (i nostri clienti) e, purtroppo, anche tra gli addetti ai lavori.
Vi consiglio, per esempio, l’ottimo articolo sui pesticidi nei cibi. Sono felice che un voce autorevole come la sua sottolinei che (cito) “... la protezione delle colture da insetti, piante infestanti, funghi o altro deve essere fatta senza l’ausilio di pesticidi di sintesi ma solo utilizzando quelli di origine naturale.” e che però “...naturale” non necessariamente significa “innocuo” e di come la distinzione dal punto di vista chimico abbia poco senso. L’impatto ambientale di alcune di queste sostanze è tutt’altro che trascurabile.
Si va avanti a fare informazione (vera) più che corretta circa l’agricoltura biologica. Si pensa che, per definizione (lo dice la parola stessa, no?) i prodotti BIO offrano maggiori garanzie di qualità o salubrità. Non è necessariamente così, poiché, per esempio, le colture biologiche non sono sottoposte a livelli più restrittivi rispetto alle colture tradizionali.
(sì, avete letto bene: perché la certificazione è sul metodo di produzione e non sul prodotto finale, che quindi potrebbe contenere sostanze non autorizzate)
Mi sembrano interessantissime le conclusioni, che riporto integralmente:
“Nei casi in cui è stato possibile confrontare direttamente prodotti convenzionali e biologici con residui di pesticidi, i prodotti biologici presentavano delle concentrazioni medie più basse dei relativi prodotti convenzionali. Tuttavia queste tracce
Sono generalmente più elevate di quello che ci potremmo aspettare da una contaminazione occasionale. Nonostante la presenza di questi residui non rappresenti un rischio significativo alla salute umana, la loro presenza non è consistente con le aspettative dei consumatori verso i prodotti biologici.
Il tipo di contaminazione varia a seconda del tipo di prodotto: nessuno dei sei campioni di patate biologiche ha mostrato tracce di pesticidi. Al contrario ben sei campioni su undici di pomodori bio riportavano tracce di pesticidi (il 55%), una percentuale non troppo dissimile da quella rilevata per i pomodori convenzionali (46%).
Tirando le somme, gli alimenti convenzionali con residui di pesticidi oltre i limiti sono una piccola percentuale (nella UE il 3,99 per cento). Per i prodotti biologici questa percentuale è più piccola (l’1,24 per cento nella UE). I campioni fuori norma solitamente non pongono rischi per la salute. Nel caso ci siano dei rischi potenziali considerati inaccettabili si agisce riducendo i livelli permessi e/o revocando il permesso d’uso di alcune sostanze.
Il continuo monitoraggio degli alimenti che assumiamo in Europa ne garantisce la sicurezza e che i rischi sanitari derivanti dai residui di pesticidi sono estremamente piccoli (non possono essere nulli perché nessuna attività umana è esente da rischi, per quanto ridotti).
L’uomo tuttavia non è un essere perfettamente razionale e spesso basa le sue decisioni e il suo agire non sui rischi effettivi ma sulla percezione di questi rischi. Nel caso dei pesticidi, come mostrato dall’indagine di eurobarometro citata in precedenza, il rischio percepito è sicuramente molto superiore al rischio effettivo. Ecco perché, probabilmente, alcune persone si rivolgono ai prodotti biologici anche se più costosi: il rischio percepito si riduce di molto rispetto all’agricoltura convenzionale, anche se i rischi reali, come mostrano i vari dati esposti qui, sono estremamente piccoli e inferiori ad altre attività umane. C’è chi fuma ad esempio ma acquista prodotti biologici per ridurre il rischio da pesticidi. Come dicevo, l’uomo non è un essere perfettamente razionale. E siccome a me la buccia della mela piace, continuo a mangiarmi le mie Golden e le Royal Gala senza sbucciarle pastedGraphic.pdf

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